Monte Nebo
Dalla cima battuta dal vento del Monte Nebo, lo sguardo abbraccia un panorama maestoso: il Mar Morto, la valle del Giordano, la città di Gerico e, nelle giornate limpide, le colline lontane di Gerusalemme. È proprio qui che, secondo il Deuteronomio (34:1-6), Mosè vide la Terra Promessa che non avrebbe mai potuto calpestare. Morì infatti a Moab, e il luogo della sua sepoltura rimane avvolto nel mistero. Questo punto carico di simbolismo divenne presto una meta di pellegrinaggio per i primi cristiani provenienti da Gerusalemme, che nel IV secolo vi costruirono una piccola chiesa per commemorare la morte del profeta. Alcune delle pietre originali di quell’edificio sono ancora visibili nell’area absidale. Nei secoli successivi, tra il V e il VI secolo, la chiesa venne ampliata fino a diventare una grande basilica, oggi custode di una delle più straordinarie collezioni di mosaici bizantini della Giordania. Appena fuori dal santuario si erge la suggestiva Croce Serpentina, simbolo del serpente di rame innalzato da Mosè nel deserto e prefigurazione della croce di Cristo. Il Monte Nebo è molto più di un punto panoramico: è un luogo di memoria, fede e profezia, dove il cielo incontra la storia.